Il target sbagliato

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Indice

Introduzione

Oggi ho fatto un esperimento, ho chiesto ad un IA di scrivermi un articolo sulle

“Conseguenze di un errore di targeting in una campagna pubblicitaria”

Puntuale, in italiano corretto e soprattutto rapidissima ha prodotto un articolo tipo di circa 500 parole.

Un commento sincero? Wow.

Ho ringraziato romanticamente, mi piace sempre mantenere le buone maniere, e ve lo metto a disposizione in fondo per intero, cosicché possiate verificare se ancora non lo avete fatto le potenzialità di queste tecnologie.

Perché ho fatto questo? Per conoscere meglio la tecnologia e scoprire se mi può essere di aiuto, e certamente (ma lo sapevo da un po’) ne ho avuto conferma. 

C’è anche un altro motivo, ma lo scoprirete nel finale.

Ora però vi racconto una storia, questa è originale

Era l’inverno di 10 anni fa, giorno più giorno meno, mi dilettavo a realizzare la locandina della mia nuova creazione, un corso di informatica per neofiti della materia e soprattutto non più giovanissimi (tenete bene in considerazione questa informazione sul target).

C’era l’entusiasmo del libero professionista che realizza profitto facendo qualcosa che gli piace e di cui va fiero.

Diciamo che c’erano tutti i presupposti del successo, oppure prendendo a prestito i versi del grande Fabrizio De André:

Che non desti interesse alcuno

Pensava l’ingegnere coll’occhio assorto

Non è possibile, questo è sicuro

Il seguito prova che aveva torto

Dunque concluso il lavoretto grafico (studiato ma non fino in fondo) passai a stilare il programma, era un corso abbastanza strutturato e si dovevano trovare i giusti temi e il modo di trattarli corretto per il target, gente di una certa età ma che aveva ancora voglia di stupirsi, di imparare, di capire e soprattutto di provare.

Questi corsi avevano infatti una base teorica ma poi si passava alla pratica, davanti ad un computer vero e proprio. Serviva dunque una sala apposita, dei calcolatori, insomma bisognava sbattersi per portare a casa il risultato.

[Momento Amarcord]

Avevo già fatto esperienze simili grazie alla buona volontà di addetti comunali, biblioteche e amici che mi direzionavano verso le persone interessate del loro paese, Rudi fu sicuramente il più influente e lo ringrazio pubblicamente con queste righe ora.

[Fine del momento Amarcord]

Prima dell'evento

Fu così che tentai di organizzare dei momenti di presentazione del corso, in cui anticipare agli interessati cosa bolliva in pentola nella loro piccola comunità.

Sì perché la fisicità era ancora fondamentale al tempo, i corsi si facevano rigorosamente in presenza e anche le attività preliminari necessitavano di incontri veri e propri.

Ricordo di aver proposto agli organizzatori locali anche la stampa di fogli A3 con la locandina di presentazione che vedete nell’immagine in evidenza di questo articolo.

Pensate che boomerone, appiccicavo manifesti ai muri, sembra roba dell’altro secolo? Eppure sono passati solo 10 anni e parecchio del pigmento del mio folto crine (sospiro), ma continuiamo.

Nelle vesti di orgoglioso “self made man” mi pareva di aver fatto quasi tutto:

  1. Ideato il nuovo corso
  2. Studiato le tematiche
  3. Preparato le bozze delle lezioni
  4. Realizzato la locandina (occhio alla locandina, torna su e riguardala)
  5. Ricercato i comuni potenzialmente interessati
  6. Proposto un incontro alle autorità locali
  7. Preso accordi per la presentazione del corso
  8. Stampato e affisso i manifesti

Mancava solo il momento del public speaking che al tempo mi piaceva molto fare e non vedevo l’ora di incontrare i potenziali futuri corsisti.

La presentazione

Mi recai dunque nel comune della mia provincia dove avevo preso accordi, si trattava di un centro anziani piuttosto frequentato e vidi subito entrando nella sala la mia locandina piazzata in diverse posizioni.

Emozione, soddisfazione, attesa, questo fu quello che provai, me lo ricordo bene e ricordo anche come è possibile passare in pochi minuti a ben altri stati d’animo.

Mia moglie era venuta con me per l’occasione ed era decisamente più agitata del sopra menzionato, che tenera…

Venne il momento di andare in cattedra, per ora in veste soltanto di presentatore ma era un momento importante e tutto ahimè apparve fin da subito chiaro e soprattutto diverso da quello che mi aspettavo.

Sentii un commento sincero di un nonno presente in sala che si informava a proposito di cosa si sarebbe trattato, voleva uno spoiler, era particolarmente interessato a quale fosse il medicinale di cui avrei parlato quella sera.

Non mi ci volle molto a realizzare che forse avevo sbagliato qualcosa dal punto di vista comunicativo.

Il target sbagliato

In quel periodo, anche se erano già passati 10 anni, ancora era brillante il ricordo nella mente di tutti i ragazzi della mia età del film Matrix e della scena cult, iconica, eccezionale, in cui il protagonista deve decidere se vuole andare fino in fondo, entrare nella “tana del bianconiglio” e scoprire cos’è davvero Matrix o scegliere di dimenticare tutto e tornare alla sua grigia vita senza stimoli.

Quale migliore messaggio, pensavo, poteva metaforicamente essere proposto a dei novizi appassionati di informatica!?

Seguire il corso e diventare dei maghi dell’informatica o tornare alla piatta vita di tutti i giorni.

Ahh che messaggio!

Peccato che questi presunti alunni non avessero probabilmente mai visto Matrix, mentre certamente avevano uno stretto contatto quotidiano con i vari flaconcini pieni di pastiglie dei loro medicinali, pastiglioni proprio simili a quelli che luminosi e attraenti apparivano sulla mia locandina, anzi con tutta probabilità erano abituati a vederli più smunti e scialbi, i due che proponevo io invece erano di un rosso e un blu accesi, certamente più attraenti.

Non serve che vi racconti come andò, per sfumare la realtà come spesso ci insegna il marketing diciamo che non fu il successo atteso, per altro non ero nemmeno un medico o un informatore sanitario quindi non avevo l’autorità di parlare di pastiglie di fronte al mio uditorio.

Avevo fatto il mio primo errore di valutazione del target, non sarà l’unico, il campo mi aveva insegnato che un messaggio originale e molto chiaro per me poteva essere interpretato in un modo completamente distorto da qualcun altro, appartenente ad un altra categoria di persone.

In pratica avevo creato un messaggio per gente come me, persone a cui il corso di informatica per neofiti non interessava, quindi la locandina era completamente fuori target, ma non è tutto c’era un’aggravante, avevo anche proposto la mia grafica ad un target che era lontano anni luce dal comprenderla, ma molto propenso a travisarla.

Morale di questa storia, ce ne sono almeno due tra la possibili che la vostra interpretazione della lettura produrrà:

-Pensa bene al tuo target prima di tutto, il resto viene dopo.

-Racconta qualcosa che possa rimanere impresso ma al giusto target.

Ora se volete potrete leggere cosa mi ha suggerito chat-gpt su questo tema.

Quale articolo vi resta più impresso, quale vi piace di più?

Al prossimo racconto. 

Dì la tua

Articolo Chat-Gpt

 

Il Prompt 

Cioè le istruzioni in linguaggio naturale e in lingua italiana che ho dato all’IA per permetterle di generare l’articolo.

Ciao ora opera come fossi uno specialista social media marketer. Ti chiedo di scrivere un articolo sulle conseguenze che possono esserci quando si sbaglia target in una campagna pubblicitaria.

Qui a fianco il risultato dello scambio di messaggi, ci ho messo di più a pensare al prompt che ha ottenere l’articolo seguente.

Very impressive, vero?

Buona lettura.

L’articolo

Nel mondo del digital marketing, la definizione del target giusto è un aspetto cruciale per il successo di una campagna pubblicitaria. Un errore di targeting può avere conseguenze significative, incidendo negativamente sul ROI (Return on Investment), sulla brand reputation e sulla relazione con il pubblico. Ecco alcuni degli effetti principali di un errore di targeting e come evitarli.

1. Spreco di Budget

Una delle conseguenze più immediate di un targeting errato è lo spreco di risorse economiche. Se un’azienda indirizza i propri annunci a un pubblico non interessato, il tasso di conversione sarà basso, aumentando il costo per acquisizione (CPA) e riducendo l’efficacia complessiva della campagna.

Come evitarlo?

  • Analizzare i dati demografici e comportamentali del pubblico target.
  • Effettuare test A/B per verificare quale segmentazione funzioni meglio.
  • Utilizzare strumenti di analisi per monitorare le performance e apportare modifiche tempestive.

2. Danno alla Brand Reputation

Un messaggio pubblicitario rivolto al pubblico sbagliato può risultare irrilevante o, peggio, offensivo. Se il contenuto dell’annuncio non si adatta al target, gli utenti potrebbero percepire il brand come poco professionale, insensibile o distante dalle loro esigenze.

Come evitarlo?

  • Personalizzare il messaggio in base alle caratteristiche del pubblico.
  • Evitare stereotipi e generalizzazioni.
  • Monitorare le reazioni del pubblico e correggere eventuali errori di comunicazione.

3. Tassi di Engagement e Conversione Bassi

Un annuncio che non raggiunge il pubblico giusto avrà pochi clic, interazioni e conversioni. Questo impatta negativamente sulla performance della campagna e sull’algoritmo delle piattaforme pubblicitarie, che potrebbero ridurre la visibilità degli annunci a causa di un basso CTR (Click-Through Rate).

Come evitarlo?

  • Utilizzare audience lookalike per raggiungere utenti simili ai clienti esistenti.
  • Segmentare il pubblico in base agli interessi e ai comportamenti d’acquisto.
  • Ottimizzare costantemente la campagna basandosi sui dati raccolti.

4. Effetto Negativo sulla Customer Experience

Se un utente riceve messaggi pubblicitari non pertinenti, potrebbe sentirsi infastidito e sviluppare una percezione negativa del brand. Questo potrebbe anche portare a segnalazioni degli annunci come spam o a feedback negativi sui social media.

Come evitarlo?

  • Creare contenuti rilevanti e di valore per il pubblico target.
  • Raccogliere feedback dagli utenti per migliorare le future campagne.
  • Utilizzare il retargeting per raggiungere utenti già interessati al brand.

5. Perdita di Opportunità di Mercato

Un targeting errato può far perdere opportunità preziose, lasciando spazio alla concorrenza. Se un’azienda non riesce a intercettare il proprio pubblico ideale, competitor più attenti potrebbero approfittarne e guadagnare quote di mercato.

Come evitarlo?

  • Condurre ricerche di mercato approfondite prima di lanciare una campagna.
  • Sperimentare diversi segmenti di pubblico per individuare il più redditizio.
  • Monitorare la concorrenza e apprendere dalle loro strategie.

Conclusione

Sbagliare il target in una campagna pubblicitaria può avere conseguenze pesanti, dalla perdita di budget a danni reputazionali. Investire tempo e risorse in un’analisi approfondita del pubblico, utilizzare strumenti avanzati di targeting e monitorare costantemente i dati è essenziale per garantire il successo delle campagne pubblicitarie. Con una strategia ben definita, è possibile evitare questi errori e massimizzare il ritorno sull’investimento.