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un'analisi concreta per affrontare le sfide sul campo
Nel mondo aziendale odierno, la trasformazione digitale ha cambiato profondamente il modo in cui lavoriamo, produciamo e comunichiamo.
Con l’avvento della fabbrica intelligente, l’uso diffuso dei dispositivi IoT (Internet of Things) e l’introduzione dell’Industria 4.0, le organizzazioni si trovano immerse in un ambiente iperconnesso e sempre più vulnerabile agli attacchi informatici.
Come si inserisce la NIS2, la nuova direttiva europea sulla sicurezza delle reti e dell’informazione, in questo scenario? E come le aziende possono bilanciare i nuovi requisiti con quelli del GDPR e degli standard di sicurezza come la ISO 27001?
Questo articolo inaugura una serie di approfondimenti atti ad offrire soluzioni concrete per ottenere la compliance alla NIS2, affrontando i problemi pratici delle aziende e proponendo strategie realistiche per adeguarsi alle nuove normative senza stravolgere i processi aziendali.
Iniziamo, quindi, esplorando le sfide reali che molte imprese devono affrontare: reti obsolete, sistemi legacy e infrastrutture non progettate per i nuovi standard di sicurezza.
La connessione di dispositivi e sistemi in azienda porta notevoli vantaggi in termini di produttività ed efficienza, ma comporta anche nuovi rischi per la sicurezza. Ogni dispositivo connesso alla rete diventa una possibile porta d’accesso per i cybercriminali.
In ambienti industriali, l’IoT, i sensori, i sistemi di monitoraggio e i robot industriali espongono le reti aziendali a possibili attacchi, con conseguenze potenzialmente disastrose.
La NIS2 impone standard di sicurezza più stringenti, ma si scontra con la realtà di dispositivi che spesso non sono aggiornabili o integrabili con sistemi di sicurezza moderni. Molti di questi dispositivi non rispondono agli standard di conformità previsti da normative come il GDPR o la ISO 27001, creando così vulnerabilità che le aziende devono gestire.
Infrastrutture Legacy e Segmentazione delle Reti
Un’altra difficoltà è rappresentata dalle infrastrutture legacy, ovvero quei sistemi datati che, pur essendo ancora cruciali per il funzionamento dell’azienda, sono difficili da proteggere.
Spesso, molte aziende si trovano a gestire reti industriali basate su vecchi standard di comunicazione, come Modbus o Profibus, progettati per l’affidabilità ma non per la sicurezza.
La NIS2, come il GDPR e la ISO 27001, promuove una rigorosa protezione dei dati e delle reti, che include l’adozione di una segmentazione adeguata per limitare la propagazione di attacchi all’interno dell’infrastruttura.
In molte aziende, però, la mancanza di segmentazione in VLAN (Virtual Local Area Network) lascia tutti i dispositivi nello stesso segmento di rete, esponendo la rete aziendale a gravi rischi.
Implementare le VLAN e segmentare adeguatamente la rete è un’operazione che richiede tempo, risorse e competenze specifiche, di cui molte organizzazioni, specialmente di piccole e medie dimensioni, non dispongono.
Requisiti della NIS2 e interazione con GDPR e ISO 27001
La direttiva NIS2 introduce nuovi requisiti di sicurezza informatica, dalla valutazione dei rischi alla notifica tempestiva degli incidenti.
Come dicevamo la direttiva si integra con il GDPR, che si concentra più sulla protezione dei dati personali, e con la ISO 27001, lo standard internazionale per la gestione della sicurezza delle informazioni.
Queste normative e standard, presi insieme, rappresentano un framework robusto che le aziende possono adottare per migliorare la sicurezza dei loro dati e delle infrastrutture.
Tuttavia, molte aziende non dispongono né delle risorse né delle competenze per effettuare valutazioni periodiche delle vulnerabilità e dei rischi, come richiesto da NIS2 e ISO 27001.
Ad esempio, i dispositivi IoT e altri apparati connessi possono restare attivi per anni senza controlli di sicurezza, lasciando aperte ampie superfici di attacco.
Anche la notifica rapida degli incidenti, come previsto da NIS2 e GDPR, può rappresentare una sfida operativa per molte imprese che non dispongono di un personale dedicato alla sicurezza.
Esempi Pratici: dalle reti prive di VLAN ai server obsoleti
Per comprendere meglio come queste problematiche impattano le aziende, vediamo qualche esempio concreto.
1.Infrastrutture di Rete Prive di VLAN:
in molte aziende, soprattutto in quelle più tradizionali, le reti non sono suddivise in VLAN (Virtual Local Area Network), tutti i dispositivi sono dunque sullo stesso segmento di rete.
Questa mancanza di segmentazione comporta rischi gravi: se un attaccante riesce a violare un singolo dispositivo, come un terminale IoT o un computer aziendale, può accedere facilmente a tutto il resto della rete, inclusi server, sistemi di controllo industriale e dati sensibili.
In un contesto dove sia NIS2, GDPR e ISO 27001 richiedono l’adozione di controlli avanzati, l’assenza di VLAN è una vulnerabilità da non sottovalutare.
2.Server Obsoleti e Non Aggiornabili:
molte organizzazioni continuano a utilizzare server datati che non ricevono più aggiornamenti di sicurezza, rappresentando un punto di debolezza.
I server non aggiornati non supportano le configurazioni di sicurezza moderne richieste dalle normative, rendendo le aziende vulnerabili. La ISO 27001 richiede che le aziende implementino piani di protezione aggiornati.
3.Dispositivi OT (Operational Technology) Legacy:
gli OT, essenziali per monitorare e controllare i processi industriali, sono progettati per durare nel tempo.
Tuttavia, questi dispositivi raramente supportano misure di sicurezza avanzate, come richiesto dalla ISO 27001 e dalla NIS2. Anche in questo caso, un OT compromesso può aprire la strada a tutta la rete, specialmente in assenza di VLAN.
Un’Azione Concreta per Adottare NIS2, GDPR e ISO 27001
La NIS2, integrata con il GDPR e la ISO 27001, rappresenta un’opportunità concreta per le aziende di rafforzare la sicurezza e la resilienza delle loro infrastrutture.
Tuttavia, per affrontare in modo efficace i requisiti della direttiva e implementare soluzioni di cybersecurity realmente adeguate, è fondamentale che le imprese si affidino a partner esperti nel settore della sicurezza informatica.
Collaborare con aziende specializzate permette di progettare soluzioni su misura che rispondano non solo ai requisiti della NIS2, ma anche a quelli del GDPR e della ISO 27001.
In questo modo, è possibile sviluppare sistemi sicuri e allo stesso tempo compatibili con le operazioni quotidiane, evitando stravolgimenti e interruzioni dei processi aziendali.
Questa evoluzione richiede quindi un impegno condiviso tra istituzioni, imprese e fornitori qualificati, per garantire una transizione sicura e graduale verso standard di sicurezza sempre più elevati.
Zantedeschi Stefano